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Differenze tra il caffè brasiliano e il caffè africano

Due tazzine di caffè una rappresenta il brasile e una l'africa

Quando si parla di eccellenze legate al caffè, le varietà prodotte in Brasile sono ai primi posti nel mondo, grazie alle caratteristiche favorevoli del territorio e alla tradizione legata alla lavorazione del chicco.

Origine e storia

Il Brasile è attualmente il più grande produttore ed esportatore di caffè nel mondo, coltivato su tutto il vasto territorio che la nazione occupa, godendo di climi miti e tropicali e di altitudini favorevoli allo sviluppo di alcune tipologie di piante. Sul posto crescono rigogliosi chicchi di Catuai, Bourbon e arabica, considerata la variante più pregiata e rara, poiché in grado di dispiegare il suo potenziale solo in alcune condizioni favorevoli di temperatura e terreno, richiedendo un’altezza di 900-1200 metri e la presenza di minerali e nutrienti nel terreno, oltre a piogge periodiche. Tra le zone più prolifiche dal punto di vista della produzione troviamo quelle di Minas Gerais e São Paulo, ma in generale è tutto il Brasile a regalare miscele dal profilo aromatico complesso.

Caratteristiche fisiche del chicco

Il caffè brasiliano prevede essenzialmente la variante arabica, riconoscibile dal chicco dalla forma allungata e ovale, con un solco nel centro sinuoso e curvilineo. Il colore è un marrone non troppo scuro, che si mantiene comunque ambrato dopo la tostatura, dando vita a un caffè dal color caramello molto sensuale e delicato.

Coltivazione e terreno

Il caffè brasiliano, come tutte le varianti arabiche, necessita di particolari condizioni climatiche e di un terreno particolarmente ricco. Il Brasile possiede un territorio vasto, ricco di alture, raggiungendo in alcuni punti la giusta altitudine per la coltivazione di questa pianta. Inoltre, le piogge stagionali permettono ai chicchi di svilupparsi, così come la presenza di terriccio minerale e ricco di nutrienti. Il clima è essenzialmente tropicale, mai troppo arido o freddo, poiché la variante arabica teme molto gli sbalzi di temperatura.

Aromi caratteristici

Assaporare una tazzina di caffè brasiliano consente di fare un upgrade nel gusto, riscontrando una serie di deliziosi aromi caratteristici, che riportano ad atmosfere esotiche e lontane. Si avvertono immediatamente le noti dolci del caramello e dello zucchero, oltre che un sentore di cioccolato e spezie, frutta secca e fresca, in grado di creare un aroma riconoscibile e delicato, mai troppo invadente. Non è un caso che il caffè brasiliano si sposi alla perfezione con il momento del dessert e del fine pasto, in quanto accompagna con una nota di dolcezza del pietanze più golose, lasciando un gradevole retrogusto al palato.

Le caratteristiche del caffè africano

Ben diverso è il corpo e l’intensità del caffè africano, che si riconsce al primo sorso e si presta a un inizio di giornata energico. Parliamo essenzialmente di una varietà robusta, meno pregiata di quella arabica e più facile da coltivare, ma non per questo meno ricca di sfumature interessanti di sapore e gusto. Scopriamo di più sulla produzione africana, continente considerato la culla del caffè.

Origine e storia

Secondo le ricostruzioni, il caffè ha avuto origine in Etiopia e nel corso dei secoli è uscito dai suoi confini, trovando terreni e climi altrettanto favorevoli. In questo Stato sono prodotte ogni anno 397.000 tonnellate di caffè, con la raccolta che avviene nei mesi di novembre-febbraio, sia tramite la raccolta a umido sia a secco. Rispetto alle altre nazioni, dove la presenza del caffè deriva dalla dominazione coloniale, sul posto i chicchi sono nati spontaneamente, adattandosi al clima arido. La varietà robusta, infatti, che costituisce il 30% circa della produzione mondiale, si adatta meglio agli sbalzi di temperatura, risultando più facile da coltivare.

Caratteristiche fisiche del chicco

La variante robusta di caffè presenta un chicco dalla forma tonda e bombata, con un solco dritto e molto definito al centro, un colore scuro che acquista ancora più intensità a seguito della tostatura. Ideale per essere macinato, può essere mixato anche con altre varietà, come quella arabica, per creare un insieme di sapori caratteristici e piacevoli, più o meno intensi in base al gusto che si vuole ottenere.

Coltivazione e terreno

Il caffè africano è decisamente più forte e resistente, in grado di sopportare gli sbalzi termici e le piogge abbastanza abbondanti.
La sua produzione, quindi, avviene attualmente non solo nel continente ma anche all’esterno, a basse altitudini e senza richiedere un terreno eccessivamente ricco di minerali e nutrienti.

Aromi caratteristici

Intenso, forte, persistente e a tratti amaro, questi sono solo alcuni degli aggettivi che possono essere attribuiti al caffè africano. Si tratta di una variante decisamente più densa e corposa, ideale per coloro che amano la crema più chiara superiore e un fondo nero che lascia un retrogusto deciso al palato. Si avvertono chiaramente le note del cioccolato fondente, del legno e del terreno, scarsa presenza di zucchero e minore acidità rispetto al chicco arabico.

Differenze tra il caffè brasiliano e il caffè africano

Ora che abbiamo imparato a distinguere le caratteristiche del caffè brasiliano e di quello africano, legate all’origine, alla coltivazione e alla lavorazione subita, vediamo quali sono le principali differenze e perché optare per un chicco piuttosto che per l’altro, anche a seconda delle esigenze e del tipo di uso che si intende farne.

Quantità di caffeina

La delicatezza della miscela arabica che contraddistingue il caffè brasiliano si traduce in un quantitativo inferiore di caffeina, che si attesta attorno a una percentuale di 1-1,5. Per quanto riguarda invece la variante robusta del caffè africano, questa possiede un quantitativo del 2-3% di caffeina, risultando quindi più adatta a inizio giornata piuttosto che avvicinandosi alle ore serali o prima di coricarsi.

Zuccheri e grassi

Il caffè brasiliano è dolce, avvolgente e delicato, grazie alla presenza di un più zucchero rispetto a quello africano, oltre che più lipidi presenti nella sua composizione. Se si segue un regime alimentare ipocalorico e si consuma una notevole quantità di caffè, sarebbe quindi preferibile scegliere una miscela robusta, oltre che eliminare almeno in parte lo zucchero, sostituendolo con un dolcificante naturale.

Sapore e gusto

Fiori, frutta esotica, spezie, caramello e cioccolato, ogni sorso di variante arabica è in grado di sprigionare tutto questo enorme potenziale. Note ulteriori di sapore e aromi sono aggiunte durante la lavorazione e la torrefazione, realizzando una tostatura meno intensa per mantenere un sapore delicato e dei sentori soffusi. Densa, decisa, amara e persistente, questo e molto altro è invece la variante robusta, che lascia in bocca chiare note di chicco tostato e cioccolato fondente, oltre che legno e terra. Il tutto è accompagnato da una crema densa e spumosa, che rende ogni tazzina una vera e propria goduria per il palato.

Prezzo

Il caffè brasiliano, soprattutto nella sua variante arabica più pregiata, ha un costo superiore rispetto a quello africano, poiché la miscela robusta è più facile da ottenere, grazie a una coltivazione che non richiede particolari accortezze. Se desideri un caffè dolce e delicato, dalle note esotiche, verifica che sulla confezione sia presente la dicitura 100% arabica, priva di contaminazioni, oppure opta per un mix con la robusta per dare corpo ed intensità.

Usi del caffè brasiliano e africano

Miscelare le sue varietà

In commercio si trovano spesso delle interessanti miscelazioni tra caffè brasiliano e africano, per prendere le caratteristiche migliori da ognuna delle due varietà e ottenere un ottimo espresso al bar o in casa. Per una maggiore dolcezza e delicatezza meglio privilegiare una percentuale superiore di arabica, mentre se si desidera un caffè intenso per iniziare al meglio la giornata, più chicchi di robusta sono ciò che fa al tuo caso.

Espresso e bevande a base di caffè

Un ottimo espresso può essere realizzato sia con il caffè brasiliano che con quello africano, più delicato e leggero oppure denso e intenso.
Per quanto riguarda le bevande a base di caffè, come ad esempio il cappuccino, per una consistenza più densa meglio optare per la variante arabica, così da incentivare la formazione della crema. Lo stesso discorso vale per il cappuccino freddo o il frappuccino, in quanto la percentuale di caffè è bassa ed è inutile scegliere chicchi più pregiati come quelli arabici, destinati maggiormente a un espresso corto in tazzina.

Caffè sofisticato vs. Caffè Commerciale

Per un caffè sofisticato e per elevare il proprio bar, la scelta della variante brasiliana potrebbe rivelarsi quella vincente, in grado di conquistare anche il palato più esigente. Il caffè casalingo, invece, prevede solitamente una miscela africana, così da godere di un espresso denso e cremoso, dalle note amare e dal corpo consistente.

Le nuove tendenze del caffè mondiale

Spazio alla tecnologia

La tecnologia moderna ha abbracciato anche il settore del caffè, inserendosi in un terreno di tradizione e storia molto radicati.
Le macchinette moderne riescono a riproporre l’esperienza del bar tra le mura domestiche, utilizzando cialde e capsule di ottima qualità e dal mix di aromi variegato, per soddisfare tutta la famiglia. Numerose sono le opzioni previste, come la realizzazione della schiuma del cappuccino o la possibilità di collegare il dispositivo alla domotica della casa. Inoltre, il sistema di tracciamento ha subito notevoli passi in avanti grazie al blockchain, che consente di localizzare le spedizioni e analizzare i gusti dei clienti e il cambiamento del mercato.

Attenzione all’ambiente

La questione legata alla sostenibilità di alcune delle più diffuse abitudini di vita è molto sentito in questo momento storico e non poteva escludere un comparto industriale mondiale come quello della produzione di caffè. Oltre a rendere le aziende meno inquinanti e realizzare delle coltivazioni che rispettino il territorio, si sono fatti passi in avanti nel riciclo della capsule e nella creazione di cialde compostabili, che fungano da utile nutrimento per il terreno una volta esauste.

Conclusioni

Se a questo punto vi state chiedendo se è migliore il caffè brasiliano o quello africano, non esiste una risposta univoca a questa domanda.
La scelta dipende dai gusti del cliente, dagli aromi che si vogliono assaporare e dal momento della giornata, in quanto si può passare da una miscela all’altra per non perdere nemmeno una nota caratteristica di questa bevanda amata in tutto il mondo.